In Romagna – come in Italia in generale – abbiamo alcuni piatti della tradizione.
Piatti che facevano le nostre nonne (con un gusto irripetibile) e che fanno le nostre mamme. Sono quelli con cui impariamo da piccoli a fare i primi esperimenti culinari.
I passatelli sono uno di questi piatti.
Li conosci vero? (se non li conosci, vedi di riparare subito a questa mancanza, mi ringrazierai!) Un classico della tradizione romagnola: un primo piatto fatto con un impasto di uova, pangrattato, parmigiano, sale, pepe, noce moscata e… limone. Limone? Si, limone (la scorza grattugiata)!
Adesso, immagina la scena: la classica azdora romagnola nella sua cucina, tutta intenta a preparare l’impasto, mischiando gli ingredienti e quando arriva al limone…. “lo metto o non lo metto?”
Ma si dai, stavolta non lo metto. Tanto chi vuoi che si accorga della differenza?
E poco dopo si va a pranzo. Tutta la famiglia è a tavola, con l’acquolina in bocca. La nostra azdora arriva con la sua bella zuppiera piena di fumanti passatelli in brodo. Affonda il mestolo nel brodo e versa in ogni piatto questa delizia.
Si parte con il primo boccone e…
ma non hai messo il limone!
Ecco qua: beccata subito.
Per quel che riguarda la gestione dei tuoi contenuti sui canali social – e più in generale sul web – è esattamente la stessa cosa.
C’è un ingrediente minuscolo, quasi impercettibile, che però dà senso a tutto il piatto e lega tra loro gli altri ingredienti rendendo il tuo piatto qualcosa di unico e inconfondibile.
Questo ingrediente è la strategia.
Di strategia ti ho già parlato in questo blog, ma mai dal punto di vista dell’utente, di chi accede ai tuoi contenuti, di chi frequenta il tuo blog o le tue pagine sui profili social.
Che tu ci creda o no, l’utente si accorge subito se c’è una precisa strategia dietro a quello che condividi sui social e nei tuoi canali online.
È come per il limone nei passatelli: non è certo l’ingrediente fondamentale, né quello in quantità maggiore, ma se manca te ne accorgi subito. Tutto il resto è slegato, il piatto perde il suo gusto e alla fine ti resta solo una gran delusione in bocca.
Ho anche una prova a sostegno di quel che ti sto dicendo.
Ricordi il post che ho scritto sull’importanza di una content strategy? Tra i commenti che ho ricevuto, uno in particolare mi ha colpito.
Eccolo qua:
Io sto dalla parte dell’utente in questo argomento e vedo quando a fare la campagna è il figlio del proprietario. Post senza testa né coda, senza uno scopo preciso, giusto per scrivere qualcosa sul social network.
Capito? L’utente si accorge subito se quello che fai sul web è fatto senza una strategia.
Se non hai definito una strategia dei contenuti (e vale anche per la pianificazione strategica dei canali social) quello che scrivi sarà sempre senza capo né coda, cioè senza un filo comune che leghi i vari argomenti e i contenuti che pubblichi.
Pubblicherai a orari casuali, con un linguaggio casuale e senza sapere a chi stai parlando.
Abbastanza inutile no?
E come hai visto, la gente lo capirà subito. Tutto questo non solo è inutile (se non decisamente dannoso per il tuo brand), ma anche un gran spreco di risorse. Se devi dedicare persone e tempo alla tua comunicazione online, meglio che sia fatta per bene, no?
Io mi ripeto ma lo faccio per il tuo bene: definisci sempre una strategia precisa prima di cominciare a scrivere i tuoi contenuti sul web!
Se no… continuerai a cucinare piatti insipidi e non passerà molto tempo che i tuoi utenti passeranno dai passatelli alle lasagne al forno!
Tu che ne pensi? (e soprattutto: ti piacciono i passatelli?)
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[…] E infine, l’ultimo step, ma non per importanza: la parte strategica. Il marketing (che sia tradizionale o online) non può portare a nulla senza una pianificazione strategica. […]